sabato 24 novembre 2007

I colori della terra

I COLORI DELLA TERRA, LE TERRE DEL COLORE

“Uno degli dei era alla ricerca di un colore con cui dipingere la speranza. Lo trovò dopo un bel po’ e corse a mostrarlo all’assemblea di tutti gli altri dei, che lo chiamarono verde. Un altro cominciò a grattare la terra in profondità, ben presto trovò il cuore della terra, lo mostrò agli altri dei ed essi lo chiamarono marrone. Un altro andò più in alto che poté, quando arrivò in cima guardò in basso e vide il colore del mondo. Si abbassò più che poté, inciampando ogni poco, e giunse al luogo dell’assemblea degli dei e disse loro: ‘Nei miei occhi vi porto il colore del mondo’, e lo chiamarono azzurro. Un altro cercava colori quando sentì ridere un bambino, si avvicinò piano piano e, approfittando di un momento di distrazione, rubò la risata al bimbo, e chiamarono giallo questo colore…”.

I colori della terra, i colori della speranza, i colori del mondo… colori di terre tra loro molto meno lontane di quanto siamo abituati a credere. Due sud, estremi, caldi, due terre in cui il sole rende i contrasti cromatici ancora più forti… due luoghi segnati da una storia millenaria, l’estremo sud del nordamerica – il Chiapas, lo Yucatan, le terre dei Maya – e l’estremo sud europeo – il Mediterraneo, la Sicilia…
Terre di contraddizioni, di indolenze e di lotte, di torpori e risvegli, luoghi in cui il cielo ha tutti i colori del mondo, il cuore della terra disvela l’intensità dei suoi marroni o si palesa con l’energia delle lave, frontiere in cui le infinite sfumature dei colori della terra si fondono con i blu dei mari.
I colori di queste terre sono al centro delle più recenti opere di Barbara Cimino: un percorso di piccole pitture materiche, su tavola e tela, in cui colore e materia lasciano intravedere un’architettura arcaica o una cupola barocca, i profili di un’isola o le alture di un entroterra… senza che sia necessaria alcuna separazione tra i luoghi, molteplici tappe di un unico, continuo, viaggio.

“Gli dei cominciarono a lanciare giù i colori a caso: l’azzurro si fermò un po’ nell’acqua e un po’ nel cielo, il verde cadde in terra, il giallo – che era la risata del bambino – volò in alto fino a dipingere il sole, il rosso entrò nella bocca degli uomini e degli animali, che lo inghiottirono e se la colorarono di rosso, mentre il bianco e il nero esistevano già. Lanciandoli senza neppure guardare dove andavano a finire, gli dei fecero una bella confusione, tanto che alcuni colori spruzzarono anche gli uomini, e per questo ci sono uomini di diverso colore e di diversa opinione.”

(dai “Racconti per una solitudine insonne” del Subcomandante Marcos)